UN GIOCO DI EVASIONE
13/07/15 Con oggi abbiamo concluso il corso di scacchi nel carcere Mammagialla di Viterbo, salutando i miei allievi nei loro occhi ho letto un velo di speranza, per loro non era la fine ma forse un nuovo inizio. Nei loro occhi ho visto un pizzico di entusiasmo e di voglia di fare, di mettersi in gioco, forse si sono ricordati che fuori da lì la vita continua, va avanti...bene o male che sia... dipenderà da loro il futuro che li aspetta, e da una minima parte delle persone, coloro senza nome che hanno lo sguardo di chi ferisce col pensiero, giudicandoti semplicemente per il posto in cui vivi o hai vissuto, per il posto in cui vai o stai andando. Senza fermarsi a pensare al posto da dove vieni e soprattutto chi sei. Sono molto orgogliosa di tutti i detenuti che hanno colto quest'opportunità di frequentare il corso, hanno imparato tanto dagli scacchi e sugli scacchi. In fondo questo gioco, al contrario di ciò che si crede, è tutt'altro che aristocratico, ma la loro magia la può comprendere solo chi lo conosce a fondo e lo apprezza, chi ha voglia di dare, perché negli scacchi se tu non dai non otterrai mai nulla.
Nell'arco di queste 15 lezioni, trascorrendo il tempo con loro in quell'ambiente ho avuto un assaggio di come potrebbe essere la vita all'interno di quelle mura. Colpevole o innocente che sia non so se resisterei più di 24 ore lontano dalla mia casa, dalla mia famiglia, dai miei amici e dal mio lavoro. Per quanto si possano fare le più belle attività del mondo, nessuna può prendere il posto di questi elementi. Mi auguro solo che i colpevoli capiscano l'importanza di ciò che le manca mettendola al primo posto insieme al rispetto per gli altri, e gli innocenti ci perdonino per essere stati colpevolizzati ingiustamente e non perdano, accecati dall'ingiustizia, i giusti valori della vita.
Il carcere Mammagialla di Viterbo
A game of escape
07/13/15 With today we have completed the course of chess in the Mammagialla penitentiary of Viterbo, leaving my students in their eyes I read a hint of hope for them was not the end but perhaps a new beginning. In their eyes I saw a hint of enthusiasm and desire to do, to get involved, maybe they remembered that out of there life goes on, goes on ... good or bad ... it will depend on their future waiting for them, and a small part of the people, those without name that have the look of someone who injures by thought, judging simply by the place you live or have lived, for the place where you go or you're going. Without stopping to think about the place where you come from and above all who you are. I am very proud of all prisoners who have taken this opportunity to attend the course, they learned much from chess and about chess. Basically this game, as opposed to what is believed, is anything but aristocratic, but their magic can understand the only one who understands and appreciates it, who wants to give, because in chess if you do not show you will never get anything. During these 15 classes, spending time with them in that I had a taste of how life might be within those walls. Guilty or innocent I don't know if endure more than 24 hours away from my home, from my family, from my friends and from my work. Although it can do the most beautiful work of the world, none can take the place of these elements. I just hope that the offenders understand the importance of what she misses putting it in first place along with respect for others, and the innocent will forgive us for being unfairly blamed and not lose, blinded by injustice, the right values of life.